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Barriere

di Giuliano Masola. L’altra sera ho guardato 42, un film del 2013 di Brian Haldegand. Il titolo, rappresentato da un numero, dice tutto ai più. Per chi non lo so il numero 42 era quello della casacca di Jackie Robinson. La sua storia è conosciuta, in generale; in grande sintesi con il contratto fattogli firmare da Branch Rickey, presidente dei Brooklyn Dodgers, la barriera del colore salta. Forse 42 è il miglior film sulla vicenda di Robinson, poiché il regista riesce a evidenziare quante siano state le difficoltà di far accettare un fatto “scandaloso”.  Leggi tutto “Barriere”

Pesi e misure

 di Giuliano Masola. Il Baseball è molto più conosciuto e al centro dell’attenzione di quanto si può supporre, anche nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda i media. In tante occasioni furti con scasso e minacce sono compiuti con mazze da baseball. Pochi giorni fa pare che un giovane sfortunato migrante sia stato ucciso da uno scafista, poiché non intendeva dargli il suo cappellino da baseball. Ieri, sfortunatamente, un dodicenne è stato colpito da una palla da baseball e prontamente è stato portato all’ospedale. Tutte cose che certamente non aiutano, che però la dicono lunga su un certo atteggiamento, a mio parere, “pericolosamente facilone” di chi scrive, parla, pubblica, trasmette. Leggi tutto “Pesi e misure”

Una Giornata particolare

di Giuliano Masola. Chi ama il cinema penserà subito al noto lavoro di Ettore Scola, con Marcello Mastroianni e Sofia Loren. La vicenda drammatica di Gabriele, licenziato perché omosessuale, e Antonietta che si incontrano il giorno della visita di Hitler a Roma, pone domande cui ancora oggi non è facile rispondere. Di certo di baseball in Italia nel 1938 non se ne parlava proprio; purtroppo c’erano altri temi molto più seri, dalle leggi sulla razza e un’alleanza che avrebbe condotto a una guerra devastante. Leggi tutto “Una Giornata particolare”

Dell’Arlìa

Il Capitolo 5 del racconto della stagione 1985 da parte di Gianluigi Calestani è dedicato al concetto di Arlìa

Difficile trovare un’esatta traduzione italiana del termine parmigiano arlìa.
L’arlìa è lo sfottò cattivo, è una rivalità spinta ai massimi livelli, quella che ci può essere per strettissimi motivi di campanile, quella che da sempre c’è tra Parma e Reggio Emilia.
Quella, per capirci, che nel 1985 c’era tra la World Vision e la Crocetta, le due rappresentanti del baseball parmigiano che avrebbero preso parte al massimo campionato. Leggi tutto “Dell’Arlìa”

La tessera dell’Ordine

Il racconto della stagione 1985 di Gianluigi Calestani è giunto al Capitolo 4. E incontra un mito degli aspiranti giornalisti: La tessera dell’ordine

di Gianluigi Calestani

Per la redazione sportiva di Onda Emilia un problema non indifferente era quello relativo all’ingresso negli impianti sportivi.
Nessuno di noi risultava regolarmente iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti (la mia tessera data 1991) e a causa di questo particolare quasi insignificante (allora la pensavamo così…) spesso ci veniva negato l’accesso alla tribuna stampa in quasi tutti gli stadi d’Italia.

Il meccanismo dell’accredito era piuttosto semplice.
La Segreteria della radio contattava le singole società sportive, poi spediva un fax nel quale veniva chiesto il nulla osta per l’ingresso dell’inviato Gianluigi Calestani per la gara che avremmo voluto seguire.
Non era sufficiente: l’accredito non si negava quasi a nessuno ma l’accesso allo stadio e alla relativa tribuna stampa rimaneva quasi una ciclopica avventura.
In rapida successione dovevamo superare ostacoli progressivamente sempre più alti.
Il primo era rappresentato dagli addetti alla biglietteria che ogni tanto chiedevano di controllare la tessera dell’Ordine dei Giornalisti prima di concedere il pass per l’ingresso.
Il secondo, più complesso, era composto dalle maschere all’interno dello stadio.
“Mi faccia vedere la tessera dell’Ordine”, diceva la maschera.
“L’ho già mostrata all’ingresso”, azzardavamo noi.
“Ho l’ordine di controllare le tessere”, insisteva la maschera. E questo spesso era il punto di partenza di un’ingloriosa ritirata e il punto di arrivo delle nostre speranze.

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