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Proposta per i campionati giovanili

 

Erminio Tibaldi inizia oggi la collaborazione con la nostra testata proponendo questo articolo sulla riforma dei campionati giovanili .  Nel dargli il benvenuto vi auguriamo una buona lettura.

La redazione

 

Varata dalla FIBS la norma relativa alle categorie giovanili per il 2018 ci chiediamo se i responsabili dei nostri giovani abbiamo verificato con tutte le componenti (società, tecnici ed arbitri) l’opportunità di riconfermare in toto la formula adottata nel 2017.

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Chi arbitrerà?

di Giuliano Masola. Le recentissime dimissioni di Marco Alinovi da Arbitro e Designatore della Serie C non saranno le sole; breve tempo potrebbero aggiungersene altre. Cercarne le ragioni può essere una perdita di tempo. In un mondo che sta tra l’amatoriale e il dilettantistico, chi si impegna lo fa soprattutto per divertirsi, per dare una mano. Poiché ciò che conta sono i fatti, la prossima primavera ci saranno meno arbitri in campo. Di persone che vogliono prendersi la responsabilità di dirigere una partita non se vedono in arrivo. Probabilmente qualche copertura potrà venire da altre città, Bologna in primis, con un risultato per il quale si accettano scommesse: si arbitreranno le partite delle categorie più alte, lasciando sempre più scoperte quelle giovanili. Probabilmente ciò, a qualche dirigente di società alle prese con problemi di bilancio la cosa potrà non essere sgradita: qualche risparmio aiuta. La cosa può sorprendere, ma è così. Eppure, in molti casi, quegli stessi dirigenti chiedono alle famiglie un contributo, che dovrebbe essere onnicomprensivo. I genitori, che affidano i loro ragazzi e ragazze ad allenatori e dirigenti, si attendano che in campo ci sia anche l’arbitro. Probabilmente mi sbaglio. Ciò che più mi sorprende è che la situazione venutasi a creare a Parma, lentamente, ma inesorabilmente, non desti una grande preoccupazione, soprattutto da parte dei Tecnici. Vediamo tutti cosa succede quando manca l’arbitro: chi sa  un po’ di regolamento, spesso uno degli allenatori si mette in campo e cerca di fare quello che può. Con tutto il ringraziamento che si può fare a chi si è prestato ad arbitrare, ritengo che di baseball in quelle partite se ne veda poco, o meno di quanto si sarebbe potuto vedere. Può esserlo inutile dirlo, ma ritengo sia evidente che un allenatore, mentre arbitra, deve affidare la squadra a qualcun altro: non riesce a fare ciò che dovrebbe. Se a questo sommiamo che spesso si tratta di partite di giocatori alle prime armi, viene a mancare un momento importante di apprendimento e di insegnamento. A mali estremi, estremi rimedi? Obblighiamo le società a mandare qualcuno al corso arbitri, obblighiamo gli aspiranti tecnici a farlo, come parte della preparazione? Esperienze già fatte, i cui risultati, non proprio positivi, sono sotto gli occhi di tutti. Una cosa, però, mi pare di dover dire. Anni fa, partendo proprio da Parma, si è voluto dividere gli arbitri di softball da quelli di baseball. Come sempre le divisioni non aiutano. In periodi di grandi difficoltà, la mancata sinergia non può che peggiorare le cose, come non mi stanco mai di dire. Certamente, ci sono percorsi che portano alla vetta più o meno facili e veloci, ma ogni tanto bisogna guardare in basso, capire se c’è ancora la terra sotto i piedi. Meno si è e meno si conta, tant’è vero che a Parma gli arbitri di baseball – scusate la precisazione – hanno per sede una stanzetta, talmente piccola che non ci si sta nemmeno per fare le riunioni: immaginiamoci se si dovesse fare un corso con alcuni allievi! Leggi tutto “Chi arbitrerà?”

QUI HOUSTON…

di Giuliano Masola. L’importanza di Houston, fono a pochi giorni fa, era legata soprattutto al fatto di essere un centro spaziale della Nasa. Vene ondata il 28 agosto 1836, poco dopo la vittoria del generale Sam Houston, sul generale Santa Anna. C’è un altro momento che ha reso famosa la città: la vicenda di Apollo 13, navicella spaziale, lanciata da Cape Canaveral l’11 aprile 1970. A oltre 320 mila chilometri dalla Terra, esplose di uno dei quattro serbatoi di ossigeno; i tre astronauti furono costretti a trasferirsi nel modulo lunare “Aquarius”, utilizzandolo come navicella per il ritorno anziché come mezzo per atterrare sulla Luna.  “Okay, Houston, abbiamo un problema” fu il messaggio che giunse dalla navicella il 13 aprile. Grazie all’abilità combinata degli scienziati a terra e degli astronauti a bordo, tutto si risolse positivamente dopo quattro giorni (credo che tanti abbiano visto il famosissimo film “Alamo” di Frank Lloyd, con John Wayne, e “Apollo 13”, di Ron Howard, con Tom Hanks). Da pochi giorni, però, un altro motivo ha messo in prima pagina la città texana: la vittoria nelle World Series: Gli Astros ‒ gli astronauti ‒ hanno conquistato le stella più importante nel baseball: le World Series, battendo i Dodgers. La squadra è stata fondata nel 1962, col nome di Colt.45s ‒ un nome che avrebbe dovuto incutere timore agli avversari, ma la pistola fece cilecca. La denominazione attuale, che risale al 1965, è legata al nuovo destino spaziale della città. Leggi tutto “QUI HOUSTON…”

Il verbale della riunione tra Fibs e società. Preoccupazione per i giocatori italiani.

 

Le voci si rincorrono, le società lavorano a fari spenti, i giocatori si preoccupano.
La riunione di Bologna dello scorso 10 ottobre tra Fibs e società dell’Ibl ha fissato i punti salienti della programmazione del massimo campionato 2018 creando opportunità di mercato mai sperimentate fino a pochi mesi fa e, con esse, nuovi criteri di allestimento delle squadre.
Vi proponiamo il verbale integrale della riunione bolognese per consentire un’attenta analisi della situazione e un dibattito sui social supportato da dati oggettivi.

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