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Proposta per i campionati giovanili

 

Erminio Tibaldi inizia oggi la collaborazione con la nostra testata proponendo questo articolo sulla riforma dei campionati giovanili .  Nel dargli il benvenuto vi auguriamo una buona lettura.

La redazione

 

Varata dalla FIBS la norma relativa alle categorie giovanili per il 2018 ci chiediamo se i responsabili dei nostri giovani abbiamo verificato con tutte le componenti (società, tecnici ed arbitri) l’opportunità di riconfermare in toto la formula adottata nel 2017.


Da varie fonti abbiamo avuto notizia che la ex categoria allievi, almeno per quanto attiene alle misure del campo, sarebbe stata da considerare come un valido passaggio intermedio, propedeutico alla categoria superiore.
I ragazzi appena usciti dalla U12 sono costretti ad affrontare subito il campo grande con sforzi che non producono risultati entusiastici ma un evidente stress psicofisico nel confronto con i compagni più grandi, ormai più formati fisicamente e abituati alle maggiori distanze.
Si studiano regole per non sovraccaricare, giustamente, il braccio dei giovani lanciatori e poi non si considerano gli effetti sui bambini tredicenni, i quali, a meno di soggetti eccezionalmente sviluppati stentano a raggiungere le basi se non con tiri a più rimbalzi.
Non parliamo poi di quanto questo spettacolo possa piacere al pubblico che assiste, con il rischio di trovare il solito genitore becero che su queste cose ci specula e irride il giovane atleta.

Ora qualcuno potrà ricordare che esiste la possibilità di organizzare localmente campionati ad hoc per ovviare a questi problemi. Ma allora la domanda sorge spontanea: se il problema è conosciuto perché non istituzionalizzare un campionato e dare quindi soddisfazione ai ragazzi di competere per qualcosa invece che per il nulla?

La Fibs dice di attenersi alle regole internazionali, ovvero le nostre Nazionali si allestiranno con le medesime regole. Scommetto però che la U12 avrà quasi tutti dodicenni, la U 15 i quindicenni e così via. Logico se si vuol essere un minimo competitivi, non ci piove. E allora che male c’è ad uscire internamente dai binari cercando di fare il meglio per i nostri ragazzi con percorsi specifici?
Dai piccoli ai più grandi; ovvero gli U 18. In tanti si chiedono perché abolire la Under 21 e non dare la possibilità ai diciannovenni non proprio maturi di trovare una loro collocazione tra coetanei.

Mi scuso, ma se a diciannove anni non si trova posto in una qualsiasi seniores non è più corretto indirizzare questo atleta verso percorsi alternativi ma comunque interessanti per lui ma importantissimi per il nostro movimento?
Soffri amo per carenza di Tecnici, Arbitri, Classificatori e, perché no, di dirigenti, ovvero di gente che abbia voglia di fare baseball in qualunque modo e che se non trova una società che lo accoglie se ne crea una propria.

Magari è la volta che facciamo aumentare il numero degli appassionati a questo nostro Magnifico Gioco Del Baseball

Erminio Tibaldi

Free Lance MGDB Writer