di Giuliano Masola. Duttilità e malleabilità sono caratteristiche normalmente collegate ai metalli. La capacità di essere ridotti in fili o forme diverse, mantenendo le stesse proprietà iniziali, contribuisce allo sviluppo tecnico e tecnologico. Normalmente si pensa all’oro come esempio tipico, ma credo che sia l’uomo a esserne il vero simbolo. Tutta l’evoluzione del nostro fisico e della nostra mente è originate da situazioni estreme. Se pensiamo al nostro gioco, ci rendiamo conto quanto sia vero. Affrontare le difficoltà significa crescere, maturare, far salire l’asticella della conoscenza. Evoluzione significa cambiamento, trasformazione. Se ci confrontiamo con quanto vediamo in natura – pensiamo alla metamorfosi – le nostre mutazioni sono lente, quasi impercettibili. Eppure, l’uomo primitivo respirava più metano e carbonio di adesso (anche se stiamo tornando verso quella situazione). Spesso ci arrabattiamo fra mille cose che riteniamo piccole, inutili, fastidiose, ma possono essere quelle che ci fanno cambiare. Pur essendo piccolo il nostro numero, abbiamo al nostro interno tutta una varietà di idee, pensieri, modi di agire e di reagire; ogni manager, anche inconsapevolmente, una sua filosofia, ogni Società ha uno statuto cui si rifà, o dovrebbe rifarsi, per la gestione e il conseguimento degli obiettivi. Forse non ci siamo accorti – e se lo abbiamo fatto, con grave ritardo – di quanto sia cambiato nella organizzazione del nostro gioco. Leggi tutto “Proposta”
Gianguido Poma è il nuovo Manager del Parma Clima
Con un articolo a firma di Gianluigi Calestani, la Gazzetta di Parma annuncia nell’edizione odierna la nomina di Gianguido Poma alla guida tecnica del Parma Clima.
Interbase e seconda base, Gianguido Poma ha disputato nel massimo campionato italiano 546 partite ottenendo 730 battute valide e mettendo a segno 63 fuoricampo: eccellente la sua media battuta vita, pari a .327.
Tra i suoi titoli spiccano tre scudetti (84 a Bologna, poi 85 e 91 a Parma), quattro Coppe dei campioni (86-87-88-92), una Coppa Italia (1993) e una Supercoppa Ceb (1993).
Importante il suo contributo anche con la divisa della nazionale maggiore: Poma ha vestito la casacca azzurra 44 volte partecipando a numerose manifestazioni internazionali.
In qualità di tecnico Poma ha guidato il Collecchio dal 2000 al 2003 e il Sala Baganza dal 2004 al 2007. Nel 2011 ha allenato lo Junior Parma nel campionato di Ibl2 ed ha iniziato la collaborazione con il Parma baseball, società di cui è diventato Direttore tecnico nel 2013.
Il nuovo skipper del Parma Clima vanta importanti esperienze anche come tecnico federale. Nel 2001 è entrato nello staff tecnico della nazionale juniores guidata da Dave Robb, poi si è distinto come primo collaboratore di Bill Holmberg e Marco Mazzieri. Nel 2008 è stato nominato manager della juniores, squadra con la quale ha conquistato tre campionati europei di categoria (2009-2013-2015) prima di essere sorprendentemente sollevato dall’incarico dal nuovo Consiglio federale nel gennaio di quest’anno.
Italiani e comunitari: inchiesta della Gazzetta dello Sport sul basket.
La Gazzetta dello Sport di oggi ospita a pag. 28 e 29 un’interessante inchiesta di Vincenzo Di Schiavi sull’adozione della sentenza Sheppard e sulle ricadute nel mondo della pallacanestro italiana.
Uno spunto estremamente interessante anche per il nostro baseball alla luce delle normative che la Fibs desidera introdurre in merito alle regole di tesseramento e di composizione dei roster.
Buona lettura a tutti.
ANALISI — Abbiamo approfondito quest’ultimo punto che ci porta a sfatare un luogo comune. I dati dimostrano che il protezionismo non funziona. O quanto meno non ha prodotto i risultati sperati, ma nel migliore dei casi alcune eccellenze in mezzo a tanta mediocrità. Abbiamo preso come punto di partenza la stagione 2001-2002, quella senza barriere, in seguito alla sentenza Sheppard che consente ai club di tesserare atleti extra comunitari senza alcun vincolo. La percentuale di utilizzo degli italiani (con almeno 10 minuti di media e con un minimo di 10 presenze a referto) è del 29,3, vetta superata solo recentemente (2012/13 e 2015/16) con misure iper protezionistiche. Nel decennio di mezzo un innegabile paradosso: più aumentano le garanzie per i giocatori indigeni, meno vengono utilizzati. Nel triennio 2003-2005 almeno 3 contratti italiani e 5 a referto (la “trovata” dei giovani di serie…). Ecco i primi steccati, ma è anche l’epoca dell’argento olimpico di Atene, picco di una generazione che comincia la sua parabola discendente. È lì che bisognerebbe iniziare a impostare un ricambio che non ci sarà. E, col senno di poi, probabilmente anche per colpa delle regole. Il 2006 è l’anno della svolta protezionistica: la Fip, recependo un’indicazione del Coni, impone la norma per cui il 50% del roster dei club di Serie A deve essere composto da atleti di formazione italiana. Risultato: i costi dei nostri giocatori lievitano, mentre il posto fisso abbassa motivazioni e competitività. Così il rapporto qualità-prezzo degli italiani fa sì che i club vivano le nuove norme come un obbligo e non come un’opportunità, virando su strategie esterofile. Morale: la legge, seppur elaborata con intenti costruttivi, ottiene l’effetto contrario. Nel 2006/07 la percentuale di utilizzo degli italiani crolla al 22,4, il dato peggiore degli ultimi 16 anni, creando un trend invertito solo parzialmente dalle norme attuali che prevedono, di fatto, il contingentamento anche dei giocatori comunitari. Il minutaggio degli italiani realmente utilizzati, dal 2010, è tornato a crescere senza però modificare sensibilmente la tendenza e men che meno producendo qualità diffusa. Il campionato che sta per cominciare ci smentirà? Pare difficile.
Sabato a Parma i tryout per gli Juegos Patrios Dominicanos di Madrid
Sabato 30 settembre lo stadio Cavalli di Parma ospiterà i tryout per gli Juegos Patrios Dominicano che si svolgeranno a fine ottobre a Madrid.
I tryout definiranno la squadra che difenderà i colori dei dominicani residenti in Italia nella disciplina del baseball.
Scuola… dell’ozio?
di Giuliano Masola. Può sembrare strano, ma per gli antichi, in particolare per i Greci, scholé aveva il significato di tempo libero, di riposo, di ozio. Era il tempo in cui ci si poteva dedicare a cose diverse dal quotidiano, il momento in cui si poteva seguire un maestro per imparare una nuova disciplina. Nel corso del tempo, scuola ha assunto il significato di azione di trasmissione delle conoscenze dal maestro all’allievo, di luogo di apprendimento. Oggigiorno abbiamo scuole di tutti i tipi; quelle istituzionali stanno diventando una netta minoranza, quasi ci si vergognasse di frequentarle. Basta fare quattro passi, e ci vendiamo inondati di manifesti che invitano a seguire questo o quel corso, per non parlare di quanti invitanti bombardamenti subiamo attraverso i mezzi di comunicazione. Leggi tutto “Scuola… dell’ozio?”