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Tra passato e futuro

di Giuliano Masola. Pochi giorni fa ho superato i settanta. Il giorno del compleanno è per me qualcosa di particolare, quello in cui cerco di ripassare vecchie carte, consapevole che il più, almeno temporalmente, è fatto.

Così mi è capitata fra le mani una lettera scritta alla fine del ’95. Si tratta del saluto agli “ultimi del NordEmilia”, a conclusione di un percorso trentennale, considerando l’esperienza originale del “Montanara”; può darsi che qualcuno la ricordi. In questa circostanza, mi rendo conto di stare troppo sul personale, ma penso che una rilettura assieme possa dare, come si sul dire, qualche contributo alla causa. Leggi tutto “Tra passato e futuro”

Ciao… WAHOO!

di Giuliano Masola. Non sto sbadigliando, tutt’altro; sto solo pensando alla decisione dei Cleveland Indians di togliere il logo con la caricatura del capo indiano Wahoo. A partire dal 2019 su maglie, casacche, cappellini, ecc., scomparirà; sarà mantenuto in un paio di aree degli Stati Uniti per non perdere i diritti commerciali. Il motivo è legato a problemi e contenziosi sorti con i nativi americani, specialmente dell’Ontario (Canada), fin dal 1911, finiti in tribunale. Il commissioner Rob Manfred ha caldeggiato la decisione, poiché “la Major League è impegnata a costruire inclusione nel rispetto delle diversità”. Al posto della simpatica faccia (almeno per me) di Wahoo, ci sarà la “ block C”, cioè un carattere dagli spigoli vivi, come logo principale. Jim Thome, il campione recentemente indotto nella Hall of Fame, ha dichiarato di essere d’accordo, di supportare tale iniziativa. Leggi tutto “Ciao… WAHOO!”

Un giubbetto che fa pensare…

di Giuliano Masola. Come canta Guccini, “i vecchi non sanno distinguere il vero dai sogni”; non ci si pensa, ma ciò pone domande. Col trascorrere del tempo, si fa maggiormente fatica a stabilire una esatta cronologia degli avvenimenti, ricordare i nomi e i volti delle tante persone con le quale ci si è rapportati. Ogni tanto, si cerca di rifare ordine, trovare un po’ di spazio fra cantina e garage (un amico di vecchia data ne ha affittato uno apposta…), anche per ospitare cose d’altri; se si tratta di cimeli, come si fa a dire di no? Personalmente, sono per il “disordine controllato”: le operazioni di risistemazione mi preoccupano, perché si finisce sempre per dovere eliminare qualcosa. È un momento in cui ti imbatti in tanti oggetti pressoché dimenticati: divise a righe bianche e rosse da arbitro uno scudo, che si usava al posto della pettorina, guanti di ogni specie ed epoca, libri, video, mazze, maglie, cappellini… Fra le tante cose arrivate a casa nei giorni scorsi, mi è capitata una borsa, fortunatamente di non grandi dimensioni. Subito, non volevo aprirla, ma poi la curiosità ha avuto il sopravvento. Così comincio a estrarre maglie, pantaloni e un giubbotto con una bella scritta “Italia”: una divisa della nazionale insomma, anche se mancava la casacca. Stavo pensando a cosa farne, poiché a prima vista sembrava qualcosa di normale, e poi che la taglia era il doppio della mia; per quanto sembrasse ancora nuova, non avrei potuto indossarla. Leggi tutto “Un giubbetto che fa pensare…”

Fibs, programma convention delle tre Strutture Tecniche Centrali

La FIBS ha deciso quest’anno di unificare in un unico, grande evento le storiche convention delle tre Strutture Tecniche Centrali: Arbitri, Classificatori e Tecnici. Nello stesso posto, quindi, al PalaRiccione, si ritroverà dal 26 al 28 gennaio il mondo del baseball e del softball italiano, nella prima Convention3, convention al cubo. Formazione, ma anche presentazioni commerciali, aggiornamenti medici e soprattutto possibilità d’incontro, in particolare con i prestigiosi ospiti internazionali e italiani che parteciperanno: da Bobby Valentine a Susie Parra, da Bob Stanton a Takeshi Hirabayashi, a Craig Montvidas, allo staff azzurro Under 12 campione d’Europa. Leggi tutto “Fibs, programma convention delle tre Strutture Tecniche Centrali”

Una cannonata che ha scosso il mondo

Di Giuliano Masola. La cosa che mi sorprende sempre di più è il nostro grande debito nei confronti del Baseball. Nel mio “zappettare” col telecomando, ogni tanto mi imbatto in filmati collegati alle più diverse trasmissioni. Nel caso specifico “Tre città, un secolo” del 18 gennaio; la città investigata è New York, col suo cuore pulsante: “Broccolino”, la vera capitale degli emigrati italiani negli USA. Pur non ricordando la data esatta, tanti hanno presente “The Shot Heard ‘Round the World”, la “cannonata” che ha colpito le orecchie di tutto il mondo. Il 3 ottobre 1951, in una partita decisiva per lo scontro successivo con gli Yankees alle World Series, i New York Giants, nella seconda parte del nono inning erano in svantaggio per 4 a 1 nei confronti dei Brooklyn Dodgers. Con le basi piene, Bobby Thompson spedì oltre la recinzione la palla lanciata da Ralph Branca, dando l’insperata vittoria alla propria squadra. Era l’epilogo di quella che scrittori come John Steinbeck hanno definito “la più grande partita di tutti i tempi”; una gara in cui il duello finale era avvenuto fra coloro che avevano lasciato l’Europa alla ricerca di lavoro, di nuove opportunità. Il padre di Ralph Branca, emigrato dall’Italia nel 1901, faceva il conducente di tram; Bobby Thompson era nato a Glasgow, in Scozia, nel 1923 e veniva chiamato “The Staten Island Scot”, cioè lo scozzese che veniva dall’isola di fronte a New York dove chi cercava di entrare negli Stati Uniti era sottoposto a una ferrea quarantena, prima di essere accettato (mi permetto di suggerire a chi va nella “Grande Mela” di farci una visita fra una partita e l’altra). Una “guerra fra poveri” si potrebbe dire esagerando un po’. Leggi tutto “Una cannonata che ha scosso il mondo”