fbpx

Codogno riparte all’insegna del baseball

Fibs. 90 giorni fa, il 21 febbraio 2020, ci fu la scoperta che ha sconvolto il destino di un’intera nazione: Mattia, 38enne di Codogno, è risultato positivo al Covid-19. Di lì a poco il comune situato nel territorio del lodigiano diventa uno degli epicentri dell’epidemia da Coronavirus in Italia, ma soprattutto si trova a piangere perdite umane ed a confrontarsi con repentini stravolgimenti nella vita di tutti i giorni.

Leggi tutto “Codogno riparte all’insegna del baseball”

Lettera a un giovane venzuelano

di Giuliano Masola. Nel mondo del batti&corri è quasi automatico, nei momenti critici, quelli di passaggio e di trasformazione, trovare ispirazione e conforto daùa chi ha lasciato lettere e discorsi che continuano a lasciare il segno. “Ascoltami Jimmy” è un incipit che fa venire ancora la pelle d’oca a chi crede in un mondo aperto, libero, che si mette in gioco continuamente. Allo stesso modo l’addio di Lou Gehrig, ci richiama a una vita intensa e motivata. Sistemando il garage, ho trovato vecchi manuali; da uno di questi ho tradotto con grande fatica una lettera che mi pare interessante, penso in linea coi tempi pur essendo stata pubblicata nel 1993.

Leggi tutto “Lettera a un giovane venzuelano”

Palla prigioniera

di Giuliano Masola. Il capitano Virgil Hilts si ritrova in cella e cercava di continuare a combattere facendo rimbalzare ritmicamente una palla da baseball contro una parete. Il suo tentativo di evasione non era riuscito, poiché la sua spettacolare corsa in moto per sfuggire dalla prigionia nazista si era infranta contro il filo spinato della frontiera svizzera. Solo qualche compagno ce l’aveva fatta. “La grande fuga” è un film di John Sturges del 1963, con Steve McQueen e Charles Bronson fra gli attori principali. Il cinema è “fiction” per cui, come in “Casablanca”, la verità storica è adattata; questo però non pone in difficoltà gli spettatori.

Leggi tutto “Palla prigioniera”

Attesa

Vuoto il campo da baseball
‒ Un pettirosso
saltella lungo la panchina.

di giuliano Masola. “On the road” (“Sulla strada”), il celebre romanzo autobiografico dello scrittore franco-canadese Jack Kerouac padre della “beat generation” pubblicato nel 1951, ha rappresentato una sorta di guida per più generazioni, disposte a mettersi in gioco per trovare nuovi spazi di libertà. Kerouac ha scritto anche degli “haicu”, forme poetiche giapponesi che tentano di cogliere in pochi versi una sensazione, una visione, un momento magico, una sorta di colpo di fulmine; quello citato ci riguarda e vale la pena di provare a coglierne il suo profondo significato. Il campo da baseball è vuoto e possiamo immaginare che il silenzio la farebbe da padrone, se qualche refolo di vento non facesse vibrare le reti ‒ corde di una novella arpa birmana che ci richiama al ricordo degli scomparsi e alla repulsione della guerra.

Leggi tutto “Attesa”