fbpx

Finale di partita

di Giuliano Masola. Nel 1957 Samuel Beckett tradusse “Fin de partie”, un atto unico scritto originariamente in francese. Inizialmente, in italiano “Endgame” è stato tradotto come “Il gioco è alla fine”. Nell’opera teatrale non si parla di baseball. I due protagonisti, che vivono in una piccola casa in riva al mare; Hamm è un signore anziano cieco che non è in grado di reggersi in piedi, mentre Clov, il suo servo, non è in grado di sedersi; ci sono anche i due vecchissimi genitori di Hamm, privi di gambe, che vivono in due bidoni della spazzatura…

Leggi tutto “Finale di partita”

Nate per vincere

di Giuliano Masola. Dotty sta facendo la valigia, quando la figlia entra con  un vecchio guanto da ricevitore fra le mani: “Ti potrebbe servire”. “Dove lo hai trovato?”, “In uno di quei cartoni ultimi arrivati; bisognerebbe ingrassarlo”… “Io non ci vado; le mie vecchie amiche non si ricordano più di me…”, “Ci sarà Kit, una buona occasione per incontravi…”. Inizia così “Ragazze vincenti”un film-culto, almeno per me: ogni volta che lo vedo mi vien la pelle d’oca. Kit ha sempre mostrato un certo senso di inferiorità verso la sorella maggiore e questo la porterà a fare scelte che Dotty non ha mai condiviso.

Leggi tutto “Nate per vincere”

Tutti insieme, in solitudine

di Giuliano Masola. “La solitudine dei numeri primi”, uscito nel 2008, è il primo romanzo di Paolo Giordano. I due protagonisti, Alice e Mattia, si incontrano di nuovo dopo tante vicissitudini. C’è un ritorno d’amore che li porta a scambiarsi un bacio, che però non si traduce in una vera relazione, che non può trovare il suo compimento. Sono due numeri primi gemelli, vicini ma separati da un altro numero che ne impedisce il contatto.

Leggi tutto “Tutti insieme, in solitudine”

Una ragione per farcela

di Giuliano Masola. Il 1969 è un anno che ha segnato la storia con lo sbarco dei primi uomini sulla Luna e dalla guerra del Vietnam. Proprio in quell’anno ci sono stati Tre giorni di Pace e Musica a Woodstock (in realtà Bethel-NY). Circa 500mila giovani definiti hippy hanno vissuto insieme senza dare problemi, dando un esempio a chi pensava che il tutto potesse dare adito a disordini e violenza, dimostrando che è possibile un confronto, un passaggio generazionale per quanto difficile. Rivedendo il film-documentario dell’evento sono rimasto ancora una volta colpito dall’esecuzione dell’Inno nazionale americano di Jimi Hendrix.

Leggi tutto “Una ragione per farcela”