A effettuare il primo lancio della finale dei campionati europei di baseball è Christian Aimaro, presidente di Iren Ambiente, società del gruppo Iren, golden sponsor del massimo campionato continentale. All’interno del gruppo, Aimaro è anche presidente di Amiat.
Iren è una delle più importanti multiutility italiane attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e dei servizi tecnologici. Il Gruppo opera in un bacino multiregionale con oltre 8.600 dipendenti, un portafoglio di circa 1,9 milioni di clienti nel settore energetico, circa 2,8 milioni di abitanti serviti nel ciclo idrico integrato e oltre 3,1 milioni di abitanti nel ciclo ambientale.
Iren è un produttore energetico eco-friendly per circa il 73% della propria produzione elettrica.
Iren è una holding industriale con sede a Reggio Emilia e poli operativi a Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, La Spezia e Vercelli.
Per la quarta edizione consecutiva il Regno dei Paesi Bassi si conferma sul tetto d’Europa, imponendosi nella finale del “Paschetto” di Torino su Israele con il risultato di 9-4 ottenuto in rimonta con i fuoricampo di Roger Bernadina (1-2, 3PBC) e Ricardo Dashenko (2-5, 2PBC).
Dopo la cerimonia del primo lancio, affidata a Christian Aimaro, presidente di Iren Ambiente, società del gruppo Iren – golden sponsor di Piemonte 2021 -, l’atto conclusivo del Campionato Europeo di Baseball può cominciare con la finale tra Regno dei Paesi Bassi e Israele, che prevede lo scontro tra i lanciatori Juan Carlos Sulbaran, classe ‘89 di Willemstad (Curaçao) ex prospetto dei Cincinnati Reds e storica pedina della nazionale oranje, e Joey Wagman, già protagonista in questa edizione sia sul monte che in battuta nel quarto di finale deciso da un suo walk-off contro la Gran Bretagna.
La partita sembrava sorridere sin da subito al Regno dei Paesi Bassi: JC Sulbaran, infatti, dotato di una dritta con importanti punte di velocità, ha messo in crisi sin da subito i battitori in divisa royal blue, chiudendo un rapido primo inning con la collaborazione degli esterni Jiandido Tromp e Roger Bernadina. La nazionale di Evert-Jan T’Hoen, dal canto suo, ha avuto qualche difficoltà ad affrontare i lanci di Wagman, che chiude il primo inning con uno strikeout sull’ex Fortitudo Bologna Ray-Patrick Didder. La fortuna però sembra girare per la squadra arancione: ad inizio secondo inning, infatti, Israele cambia assetto difensivo con Wagman che passa dal monte di lancio all’esterno sinistro, Ben Wanger lascia la prima base per salure sul monte di lancio ed i difensori Jordan Petrushka e Itai Goldner passano rispettivamente dall’esterno destro alla prima base e dall’esterno sinistro all’esterno destro. Gli oranje ne approfittano: Sharlon Schoop impiega tre lanci per portarsi in prima base grazie ad una linea nell’esterno destro, ma una battuta interna di Denzel Richardson lo sacrifica in seconda. Nel box arriva il ricevitore Dashenko Ricardo, un altro dei volti storici della nazionale olandese, e la musica cambia: con conto di un ball e due strike Schoop è capace di rubare la seconda (approfittando anche di un tiro in base decisamente debole da parte del ricevitore Tal Erel) e, dopo l’out su Ricardo, è una rimbalzante nel gap tra terza e seconda base battuta da Juremi Profar (fratello del più famoso Jurickson, attualmente in forza ai San Diego Padres e protagonista di oltre 600 presenze in MLB con le divise di Texas Rangers e Oakland Athletics) a trascinare a casa il primo punto della partita.
Sulbaran dà la sensazione di essere in grande forma e nel terzo inning domina un attacco avversario troppo precipitoso e che invece fornisce l’impressione di essere fuori tempo sulle dritte del 30enne lanciatore partente scelto da T’Hoen. Ben Wanger nel frattempo entra in bolla e nella parte alta del quarto inning la partita vive un altro momento di svolta, quello che al momento sembra essere il più importante: Juan Carlos Sulbaran sembra lontano parente di quello visto nel primo terzo di gara e comincia a litigare con la zona di strike. I battitori di Nate Fish, al contrario, dimostrano molta più disciplina, esattamente come messo in mostra venerdì sera ad Avigliana contro l’Italia, e lavorano conti lunghi: Ty Kelly arriva in base con conto pieno e Mitch Glasser lo segue a ruota dopo sette lanci. Il bullpen olandese si mette in moto con Kevin Kelly che accelera il riscaldamento mentre Ben Wanger riesce nell’obiettivo di far muovere il corridore più avanzato con una volata raccolta dall’esterno destro Didder. Un’altra base su ball, di Assaf Lowengart, riempie le basi e cinque lanci più tardi, con un Sulbaran sempre più in difficoltà, Israele pareggia grazie ad una volata di sacrificio battuta da Robert Paller che segna la fine della giornata di Sulbaran. Al suo posto il veterano Kevin Kelly, con un passato anche in Italia con la divisa del Rimini. Il nuovo entrato è sfortunato su una rimbalzante di Jordan Petrushka che mette in crisi il seconda base il quale, nonostante il tuffo, non riesce a portare a termine la giocata, permettendo il punto del vantaggio israeliano prima di chiudere l’inning con uno strikeout ai danni Joseph Wagman.
Il Regno dei Paesi Bassi prova a rialzare la testa al cambio campo con un leadoff single di Sharlon Schoop su una parabola lenta, ma efficace, arrivata all’ottavo lancio del turno in battuta e caduta nell’esterno sinistro. La fortuna però, ancora una volta, non sembra sorridere ai campioni in carica che assistono ad una eliminazione in seconda su una rimbalzante di Richardson e, poco più tardi, ad una battuta in doppio gioco di Profar che pone fine all’attacco olandese. Israele invece si fa forza e, dopo averci provato nel quinto inning, fa la voce grossa nella parte alta del sesto inning dove Ben Wanger arriva in base con una linea a destra per una battuta da una base, mentre un lancio sbagliato di Kevin Kelly si traduce in un mostruoso fuoricampo, finito ben oltre l’esterno destro, che porta la firma di Ossaf Lowengart. Sul 4-1 finisce la giornata di Kelly, rimpiazzato da Aaron De Groot (uno degli eroi, soltanto settimane fa, dell’Europeo U23 vinto a Verona) e l’Olanda chiude l’inning.
L’incantesimo di Ben Wanger si esaurisce nel settimo inning: Polonius e Tromp battono due singoli consecutivi e Fish pensa ad un nuovo cambio. Fuori l’esterno sinistro Wagman, Wanger torna in prima base e lascia il monte di lancio a Charles Rossman mentre Jordan Petrushka e Itai Goldner tornano rispettivamente nell’esterno destro e nell’esterno sinistro. Il nuovo ingresso si rivela decisivo: per gli olandesi. Roger Bernadina, giocatore di grande esperienza, trova un lancio battibile che puntualmente caccia fuori dal campo per un chilometrico homer da tre punti. Gli oranje pareggiano, ma non si fermano e tornano in base con Didder (singolo), bravo a rubare immediatamente la seconda ed a spostarsi in terza su lancio pazzo. L’Olanda è a mille mentre Israele vede le streghe: è così che Schoop, con un texas nell’esterno destro, guida a casa il punto del sorpasso (5-4) mentre un bunt di Dwayne Kemp (entrato nel sesto inning come pinch-hitter per Denzel Richardson) fa letteralmente cadere a terra Rossman, che riesce comunque a salvarsi grazie alla difesa. È ormai troppo tardi: T’Hoen ricorre all’arma Wendell Floranus che mette a sedere, nell’ordine, Assaf Lowengart e Rob Peller con con strikeout guardati, e Petrushka con strikeout girato prima di ulteriori quattro punti messi a tabellone contro il nuovo entrato Shlomo Lipetz ed arrivati nella parte bassa dell’ottavo inning su un singolo a sinistra di Schoop (due punti) ed un mostruoso fuoricampo da due punti colpito da Dashenko Ricardo e finito ben oltre la rete di protezione situata tra i materassi ed il tabellone segna punti. Per il Regno dei Paesi Bassi, avanti 9-4, resta solo da aspettare la parte bassa del nono inning, chiuso ancora da Wendell Floranus con uno strikeout (il quarto) ed una rimbalzante giocata dal seconda base Sharlon Schoop per l’out in prima realizzato da Juremi Profar e che permette di dare inizio ai festeggiamenti.
A fine partita incetta di premi per Roger Bernadina, che conquista il premio per il più alto numero di basi rubate (6) oltre a quello di MVP del Torneo grazie ad una tripla linea di .375/.633/.750 su 6 partite, 12 punti battuti a casa, 3 doppi ed un fuoricampo. Per Israele il lanciatore Benjamin Wanger vince il premio di media vittorie mentre l’azzurro Mattia Mercuri conquista il premio riservato alla miglior giocata difensiva.
Finale:
Regno dei Paesi Bassi – Israele 9-4
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