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Pillisio, Presidente del Novara: “Abbiamo presentato la candidatura per l’organizzazione della Final Four di Coppa Italia ma la Fibs non ci ha dato alcuna risposta”

 

Nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre va in scena l’ultimo atto della Italian Baseball League (IBL) con la disputa della Final Four di Coppa Italia. A contendersi il trofeo, che regala alla squadra vincitrice l’accesso alla prossima Coppa Campioni, ci sono il Rimini, neo-campione d’Italia, il San Marino, la Fortitudo Bologna e, a sorpresa, il Novara, che nei quarti di finale ha superato in trasferta la resistenza del più quotato Nettuno.

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Nazionali, pioggia e deroghe: gli strani casi di Collecchio, Nuoro e Rovigo

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Come tutti sanno nel baseball qualche volta si vince, qualche volta si perde e qualche volta piove.
Soprattutto quando sono in programma fondamentali partite di playoff.

Ricordiamo perfettamente le polemiche nate lo scorso anno in occasione delle Italian Baseball Series tra Bologna e Rimini quando i felsinei vinsero lo scudetto della stella al termine di una gara fortemente condizionata dalla pioggia e conclusa anzitempo senza che il Rimini potesse giocarsi fino in fondo le residue carte a disposizione.

“In futuro queste situazioni non dovranno più ripetersi, nelle gare decisive giusto allinearsi alle norme che regolano i playoff della Major League, fu la comune conclusione.

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Ferrara. I Mandrakes ritrovano la magia 

di Beatrice Nicoli . La squadra amatori del Ferrara Baseball si impone su Ozzano, tornando al successo dopo quasi un anno. Grande prova di una squadra che ha ritrovato l’armonia. Dopo undici mesi dall’ultimo successo, al termine dei playout 2016 contro gli Opossum, i Mandrakes tornano alla vittoria superando nettamente gli Ozzangeles Ozzano. In linea con copioni recenti, i ferraresi partono un po’ sghembi, trovandosi sotto di due punti nel primo inning. Ma stavolta la recita cambia: brilla l’organizzazione generale del gioco, visti attori e comparse stringersi compatti in una sola cosa, sostenendosi a vicenda e seguendo lo spartito con calma e disciplina. Il diamante dalla seconda ripresa chiude le porte, con Stalyn Bell Mulen e Roberto Medeot in grande spolvero, e il ritorno in fondo al campo dell’esterno Marzaduri ad affiancare Spinelli e Squarzanti. Quest’ultimo si alterna in pedana al partente Abetini, molto lucido a trovare la misura alle mazze avversarie.
Al proprio turno in battuta, i ducali non fanno mai cilecca, andando a segno in progressione geometrica: valide per tutti, con doppio per Lavezzi e tripla per Manzoni, che portano Ferrara al comodo vantaggio 16-10 all’ultima difesa. Acque troppo profonde per possibili arrembaggi: Ozzano ne fa due prima dell’ultima splendida eliminazione, con passaggio “no look” di Benetti al terza base. La meritata vittoria degli amatori Ferrara Baseball è un’iniezione di fiducia e di allegria per l’ambiente; a novembre la squadra sembrava in via di scioglimento, poi la tenacia della società l’ha riportata in campo ripartendo dal gruppo storico e raccogliendo innesti tra amici e neofiti. “Giochiamo senza ansia”, ammette coach Benetti, “E questo ci fa bene. Il clima è sereno, cosa che ha cementato il gruppo. Alla lunga, queste piccole soddisfazioni non risultano tanto banali”. L’unico obiettivo dichiarato all’inizio, quello di gustarsi il piacere del gioco, potrebbe ora cambiare per nuovi traguardi: i maghi dovranno misurarsi con Orioles e di nuovo con gli Opossum, e non è più così utopico pensare di migliorare il piazzamento finale. Perfino di bissare quello dello scorso anno, quando i muscoli e il talento sulla carta erano di più.

Luce dall’ombra

di Giuliano Masola. Cassandra, come noto, vedeva avanti; in termini moderni, potremmo dire che, più che profetizzare in senso stretto, seguiva l’evolversi degli eventi e  mostrava le possibili nefaste conseguenze. Come ci narra Omero, capì che il manufatto del cavallo non era un omaggio a qualche divinità, ma una trappola che avrebbe causato la rovina di Troia. La fine della sacerdotessa di Apollo, figlia di Priamo ed Ecuba è terribile: violentata sull’altare del tempio di Giove, dove si era rifugiata, da Aiace di Locride, che certamente non era un credente, venne come poi schiava Agamennone. Trovò la morte nella congiura ordita da Clitennestra ed Egisto contro il re di Argo, che non aveva voluto credere alla sua profezia. Tutto regolare; cose dell’antichità, che nulla dovrebbero avere a che fare col batti&corri. Cassandra, a ben vedere, rappresenta un po’ quelle persone che vivono nell’ombra, in disparte: considerate si, ma non fino in fondo e sostanzialmente poco considerate. Non esita a esporsi, a compiere il proprio difficile ruolo, a parlare dinere previsioni, pur affidandosi ad Apollo, il dio  dio di luce, di una luce che rompe le tenebre. Leggi tutto “Luce dall’ombra”