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14 luglio

di Giuliano Masola. Dieci giorni separano le ricorrenze di due fra i più grandi avvenimenti “che sconvolsero il mondo” nel XVIII secolo: la Rivoluzione Americana (1776) e quella Francese (1789). Due avvenimenti in due mondi diversi, con obiettivi non esattamente uguali, destinati, però nel tempoa confluire. Di entrambi siamo sostanzialmente figli, poiché per raggiungere quegli obiettivi di dignità umana, libertà, fratellanza e uguaglianza ancora lottiamo. Negli anni Ottanta del Settecento, il baseball ancora non esisteva. C’erano però giochi che ad esso avrebbero portato: il cricket, il townball e, perché no, le cuccole, il gerlo o lippa, e tanti altri.  Molti si sono chiesti il motivo della nascita del baseball, soprattutto ne hanno cercato le origini. Il motivo, con tutta probabilità è di ordine politico, trovare una forma di distinzione verso la madrepatria inglese.  Indipendenza, per i coloni americani, significava giocare a qualcosa di diverso dal cricket, qualcosa di autonomo, di indipendente (ciò avverrà successivamente con il football, americano appunto, diverso dal rugby).  Il processo verso forme di indipendenza e l’unità nazionale portano, pressoché naturalmente, a evidenziare la distinzione, la peculiarità,, il carattere nazionale. Leggi tutto “14 luglio”

Fibs – società: è scontro totale!

 

Il comunicato stampa emesso dalle otto sorelle dell’Italian Baseball League non lascia spazio a dubbi e interpretazioni.
La proposta di revisione dei campionati per il triennio 2018-2020 elaborata dalla Federbaseball è stata respinta al mittente per una semplice questione di metodo senza entrare dettagliatamente nel merito delle variazioni proposte.
Le società accusano la Federazione di aver disatteso gli accordi assunti in occasione della riunione dello scorso 22 gennaio quando era stato stabilito di studiare collegialmente il programma in una specifica riunione da indirsi entro lo scorso mese di giugno.

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4 luglio

di Giuliano Masola. L’Indipendence Day richiama a tante cose, a tanti titoli di opere cinematografie e di letteratura: fiction e romance paiono andare di pari passo. Bandiere che garriscono, seppur bruciacchiate e trapassate da proiettili, interminabili processioni a ricordo di un civile e guerresco eroismo si susseguono. Da giorni divise e cappellini del “July 4th” sono in commercio. Anche MLB.TV è a prezzo super scontato per un giorno. Quanta differenza con quanto capita da noi, dove esporre la bandiera nei giorni che hanno segnato una pietra miliare del nostro cammino verso l’unità e la democrazia sembra una forma di sorpassato folclorismo – provate a contare le bandiere che vede in giro, appena fuori dalle storiche porte cittadine (probabilmente la colpa è degli immigrati…). Gli “italiani” di tutta America sfilano con coccarde tricolori su divise yankee; è più che comprensibile; il barbecue, però, è americano, salvo le tagliatelle Alfredo’s dove al posto del peperoncino c’è aglio a volontà, Non chiediamo troppo alla luna: va già bene così. Fra pochi giorni, a Miami ci sarà la All Star Game, uno spettacolo nello spettacolo. Nelle due selezioni che si fronteggeranno ci saranno cognomi che richiamano il nostro Paese, Rizzo in primis. Questi figli di immigrati di terza o quarta generazione molto probabilmente di parole italiane ne sanno poche: pizza, macaroni, mama, papa; qualcuno potrebbe anche intonare la più nota canzone di Domenico Modugno al mondo, Nel blu dipinto di blu, col suo ritornello “Volare…oh, oh…, Cantare oh, oh…”, senza capirne il grande e profondo significato. L’America è l’America nonostante tutto; per quanto riguarda il baseball, abbiamo sempre tanto da imparare. I ragazzi americani non sono diversi e migliori dei nostri; la differenza è che giocano sempre, facendo spesso più sport quasi in contemporanea e, trasferendo le abilità da una attività agonistica all’altra. Attualmente, Tim Tebow, classe 1987, già quarterback (una specie di regista) dell’American Football League è entrato a far parte dell’organizzazione di Mets e sta lavorando sodo per raggiungere, gradi per grado, la Major League.   Leggi tutto “4 luglio”

“Safe!”

di Giuliano Masola. L’arbitro è al centro dell’attenzione per tanti motivi; spesso ci si ricorda di quando le sue decisioni sono apparse discutibili e, ovviamente, la sconfitta è derivata da ciò; l’ideale è non ricordarne il nome. Come ha detto qualcuno, probabilmente un amico di Yogi Berra, ci si aspetta da lui che sia in forma al 100% all’inizio di stagione e che lungo il campionato migliori ulteriormente. Un arbitro è un uomo, soprattutto una persona che si prende un compito delicato e non facile: fare in modo che tutto si svolga nell’ambito delle regole. E ciò deve farlo emettendo giudizi in tempi molto stretti, ben lontani da quelli della vita quotidiana. Forse è per questo che quando si trova coinvolto in vicende extra diamante la cosa può suscitare emozione e scalpore. Un fatto del genere è avvenuto il 28 giugno scorso a Pittsburgh, in Pennsylvania. Il trentaquattrenne John Tumpane, designato ad arbitrare I Pirates contro i Tampa Bay Devil Rays. Leggi tutto ““Safe!””

Novara senza arbitri italiani: forze olandesi in soccorso

Riceviamo e pubblichiamo dell’Ufficio Stampa del Novara Baseball

 

“Ecco un arbitro improvvisato ad arbitrare la categoria Cadette Softball a Novara, niente meno che il coach della selezione olandese presente per le finali Emea.
Ebbene sì, per l’ennesima volta niente arbitro per le nostre Cadette: sembra proprio che in Piemonte scarseggino gli arbitri.

Ufficio Stampa Novara Baseball Ssd

Nei prossimi giorni approfondiremo la notizia interpellando i dirigenti del Novara Baseball