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Serie B: Oltretorrente Farma 2 a 0

di Jacopo Brianti. La doppietta conquistata contro la Farma Crocetta nel derby disputato al “Cavalli” fa volare la Ciemme Oltretorrente al primo posto in classifica nel girone A del campionato di serie B baseball. Nell’ottava giornata i gialloblù del manager Daniele Saccò hanno superato la Farma con i risultati di 6-1 in gara-1 e 11-4 nella replica. Nel primo incontro, l’Oltretorrente sigla 2 punti in avvio, tre al quinto inning e uno al settimo, subendone uno al secondo. Partita completa sul monte per D’Amico che completa il giro dei cuscini in attacco al primo inning assieme a Daddi. L’accelerazione della Ciemme arriva al quinto, due i doppi nel box di Ferrari e Onofri, con quest’ultimo che spinge a casa due run. Nella seconda partita, i gialloblù hanno realizzato due punti al terzo, uno al quinto, sette al sesto inning e uno alla settima ripresa, subendone di contro uno al sesto e tre alla settima ripresa. Lanciatore vincente Moretti, rilevato al settimo da Fava e al nono da Ghillani. Dopo il doppio di Lori al secondo, la Ciemme sblocca il risultato al terzo (2-0) con Agoletti, in base su valida e Sorrentino sulla valida di Ferrari. Terza segnatura di Ferrari (in base per singolo) al quinto su errore. Dopo l’1-3 della Farma al sesto, al cambio campo la Ciemme si scatena con sette punti. La Crocetta, sotto 10-1, ottiene tre segnature al settimo (10-4) ma subisce al cambio campo l’ultimo run gialloblù per il definitivo 11-4.

Il WWF proteggerà gli Arbitri?

di Giuliano Masola. Anche se può sembrare inverosimile, si sta pensando a una formale richiesta per avere qualcuno che si preoccupi degli ultimi arbitri rimasti, almeno nella nostra area. Infatti, siamo una razza in via di estinzione, per cui a buon diritto dovremmo essere accettati. Grazie a ciò, magari finiamo in uno dei tanti documentari sulla Natura che girano ventiquattro ore al giorno in TV; un po’ di pubblicità non guasta e ambire a qualche sussidio. Può sembrare una battuta, ma non è proprio così. Negli ultimi giorni, alcuni arbitri hanno sostanzialmente rinunciato e/o limitato notevolmente la propria disponibilità, soprattutto per campionati nazionali. Oltre a trattarsi di persone di esperienza, sono arbitri che conoscono bene il loro mestiere, ma ciò non basta di fronte a due sostanziali circostanze: il progressivo, e inarrestabile, calo fisico e il comportamento ignorante e talvolta becero di chi è sta fuori dal campo, ma che vuole decidere per tutti. In pratica, sempre meno “men in blue”, considerando pure che tra il più anziano e il più giovane ci sono circa quaranta anni: quasi due generazioni sono passate senza nuovi arbitri. Storicamente, si potrebbe far risalire l’inizio della crisi agli anni Settanta, cioè alla “rivolta degli Ufficiali di Gara” (arbitri e classificatori), domata dalla Federazione, che però si è ritrovata con la classica vittoria di Pirro. Da allora in poi si sono succeduti diversi presidenti e responsabili; ci sono stati pure nuovi arbitri, ma dalla “consistency” pressoché nulla. Leggi tutto “Il WWF proteggerà gli Arbitri?”

Intenzionale?!

di Giuliano Masola. Come diceva Casey Stengel: “Ero un battitore così pericoloso che mi davano la base ball intenzionale anche in allenamento”. La base intenzionale, che da circa un secolo è entrata di diritto nel gioco, ha sostanzialmente per due obiettivi: forzare il gioco  per aumentare la possibilità di eliminazioni, oppure mandare in base un battitore particolarmente potente, cercando di ridurre i danni. Negli Stati Uniti, fino al 1920, il ricevitore poteva posizionarsi in un qualsiasi punto di un triangolo equilatero, dietro il piatto, profondo circa 3 metri: con due lati di 4,20 metri e l’altro di 6,10 metri; chiamando lanci impossibili da colpire. Il numero delle basi ball intenzionali, però, crebbe talmente tanto da suscitare forti critiche, in particolare da parte di giocatori come Babe Ruth. Poiché ciò riduceva lo spettacolo e poteva influire negativamente sul numero degli spettatori, i proprietari delle squadre inizialmente pensarono di far dichiarare “balk” tale azione; di conseguenza, ci sarebbe stato l’avanzamento automatico dei corridori sulle basi, ma Hank O’Day, un arbitro veterano della National League, evidenziò che, secondo il regolamento, il ricevitore era solo obbligato a stare con entrambi i piedi nel box fino al momento del distacco della palla dalla mano del lanciatore (come ora). Alla fine si decise di modificare il box del ricevitore, riducendo la profondità a 2, 40 m. e i lati a uno. Leggi tutto “Intenzionale?!”

Giancarlo & C.

di Giuliano Masola. Non si tratta di una “premiata” ditta, anche se di successi Giancarlo Stanton ne ha avuti tanti e ne insegue ancora. Il suo passaggio dai Marlins agli Yankees negli scorsi mesi ha destato clamore, anche perché all’interno di acquisti che dovrebbero riportare la blasonatissima squadra della Grande Mela al successo. Il 13 maggio è stata celebrata la Festa della Mamma, per cui tutti i giocatori della Major League, e non solo, sono scesi in campo con divise color rosa. Niente di speciale, poiché ciò fa parte dello spettacolo, oltre che del gioco. Molti pensano che siamo noi ad essere dei “mammoni”, ma nelle altre parti del mondo non si è da meno. Ebbene, in quel pomeriggio, dopo il rinvio della partita di due ore e tre quarti, nella seconda metà del quinto inning, Stanton ha spedito la palla oltre il muro. Il fuoricampo veniva completamento di una giornata in cui, davanti a oltre 40 mila spettatori, il nostro eroe batteva quattro su quattro, zittendo tutti coloro che pensavano di aver fatto un cattivo affare. Penso che diversi di voi, come me, seguano le notizie della MLB, che riprende gli episodi salienti. Giancralo, non si può stopparlo!”. Poiché ormai la mia mente è in via di fusione, non ho creduto alle mie orecchie e, dal riascolto, è giunta la conferma. Chi segue il baseball che si gioca “di là da l’Aqua” (da non confondere con l’Oltretorrente) penso sia abituato a tutto, soprattutto si renda conto della più svariata provenienza dei giocatori (lo sapevate che Evan Langoria, attuale terza base dei S. Francisco Giants è di padre messicano e di madre di origine Ucraina?) e della apparente bizzarria di tanti nomi. In tutto questo, l’Italia attraverso i propri emigrati e i loro discendenti, è sempre stata ben presente. Oltre alla pizza (che qualche buontempone ritiene nata in California), ai macaroni e alla mafia, c’è il Baseball, quello con la “b”maiuscola. Leggi tutto “Giancarlo & C.”

Fast o Slow…ma sempre Pitch”

di Giuliano Masola. Ogni giorno siamo inondati da argomenti riguardanti l’alimentazione, o meglio la cucina, per cui il titolo potrebbe rimandare a questo tema. In realtà, si tratta di softball amatoriale nelle varianti “fast” e “slow” pitch. Nelle città americane è facile trovare spazi pubblici per divertirsi con palla e mazza: Al Central Park di New York, dove i campi non hanno confini, gli esterni di squadre diverse finiscono per incrociarsi, cogliendo l’occasione di scambiare qualche battuta mentre inseguono la palla. Può essere emblematico anche quanto proviene dal cinema americano. In “Codice d’onore”, ad esempio, il brillante e giovane avvocato della Marina Daniel McAfee, impersonato da Tom Cruise, discute con la controparte le cause in corso, mentre sta allenando la propria squadra: dalla giacca e cravatta alla casacca il passo è più che breve. Il Softball è giunto in Italia, inizialmente al maschile, assieme alle truppe americane ed ebbe inizialmente una buona diffusione. Leggi tutto “Fast o Slow…ma sempre Pitch””