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Cambia la formula ma si gioca di meno nel nuovo campionato della serie A di baseball

L’ultima immagine della scorsa stagione è stata la festa, sulle note della canzone ‘’Hasta Que Se Seque el Malecón’’, dei Red Sox Paternó per il successo ottenuto in rimonta, da 0-2 a 3-2, nella finalissima per il titolo contro il Bollate.

Dopo quasi 6 mesi, in occasione del primo fine settimana di aprile (sabato 1 e domenica 2), il campionato di serie A di baseball è pronto a scendere in campo e a regalarci ancora grandi emozioni. Lo farà però con una formula totalmente nuova e con, purtroppo, un girone ‘’monco’’, ovvero senza 2 squadre al via.

Non si doveva giocare di più?

Quando lo scorso 4 febbraio le società si sono riunite presso la sede FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball) Emilia Romagna a Bologna, difficilmente era ipotizzabile un cambiamento così radicale di un campionato che, proprio grazie alla precedente formula, aveva sempre regalato grande equilibrio e continui colpi di scena fino all’ultima giornata.

Nel 2016, le 24 squadre partecipanti sono state divise in 3 gironi da 8. Al termine della regular season (andata e ritorno), le prime 4 compagini di ogni gruppo si sono qualificate alla seconda fase, mentre le rimanenti, comprese le ultime in classifica, già retrocesse in serie B, hanno preso parte alla Coppa Italia, che veniva disputata in simultanea ai playoff. La post season ha visto le 12 squadre partecipanti suddivise in 2 gironi da 6 (solo andata), con le prime 2 classificate pronte a darsi battaglia in semifinale e poi successivamente in finale.

Un momento di Bollate e CUS Brescia del 2016 (Conversi-Oldmanagency da Fibs.it)

Le formazioni che non sono andate ai playoff e sono state subito eliminate dalla coppa hanno potuto giocare un numero minimo di 32 gare (28 incontri di regular season e le 4 di coppa Italia della prima fase), mentre le finaliste per il titolo, invece, sono scese in campo per un totale massimo di 46 sfide (28 match di regular season, 10 della seconda fase, 3 di semifinale e 5 di finale).

Numeri davvero importanti per un campionato che, con questa struttura, ha sempre avuto modo di regalare grande equilibrio fino alle ultime partite.

La nuova formula difficilmente regalerà quel pathos a cui la serie A ci aveva abituato. La struttura della regular season è di per sé identica al 2016, con la presenza dei 3 gironi da cui usciranno i nomi delle formazioni che parteciperanno ai playoff. La grande differenza è che, rispetto al passato, solo la prima di ogni gruppo avrà la certezza di partecipare alla post season, qualificandosi di fatto direttamente per le semifinali, che saranno al meglio delle 3 partite. Il nome della quarta squadra arriverà da un mini girone tra le 3 seconde classificate dei gruppi della stagione regolare. Successivamente avrà luogo la finale per il titolo, al meglio delle 5 gare.

Questa modifica toglierà inevitabilmente quell’equilibrio che aveva reso importante la serie A. Senza una seconda fase a gironi,  molte formazioni hanno molte meno possibilità di lottare per quel sogno chiamato playoff. Di conseguenza le scelte fatte in fase di mercato sono rivolte a limitare le spese. In poche, quindi, potranno o vorranno puntare su quei giocatori che permettono all’intero torneo di crescere di livello.

Anche la struttura della coppa Italia è cambiata. Il torneo vedrà, infatti, al via tutte le squadre partecipanti al campionato, le quali saranno divise in 8 gironi da 3 (sola andata). Le prime disputeranno i quarti di finali e successivamente la Final Four.

Questa formula della coppa Italia permette a quelle squadre che, nel 2016 hanno preso parte alla seconda fase del campionato (tolta quest’anno), di recuperare un minimo numero di partite che, se no, non sarebbero state giocate. Se una squadra, infatti, chiude al terzo posto la propria regular season e in seconda posizione  il proprio girone di coppa, disputa solo 4 gare contro le 10 che avrebbe avuto di diritto a svolgere in caso di qualificazione al primo turno dei playoff con il passato format.

Seguendo lo stesso ragionamento per le squadre che, nel 2016, non si sono qualificate per la seconda fase, le modifiche del torneo possono garantire loro di giocare solo due o 3 partite in più (se si disputa la ”bella”) in caso di accesso ai quarti di finale di coppa, in quanto la final four era già presente nelle scorse edizioni.

Dalla IBL alla Serie A e viceversa

A partire dalla stagione 2017 sarà presente una finestra di mercato tra il 25 giugno e il 5 luglio 2017 riguardante i giocatori di scuola italiana. In questa finestra, infatti una società della IBL (Italian Baseball League), potrà tesserare attraverso la formula del trasferimento definitivo o del prestito, un massimo di 2 atleti ASI (Atleti Italiana di Scuola Italiana) non provenienti da società della stessa categoria e potrà cedere un massimo di 2 atleti ASI a società non della stessa categoria.

I gironi

In occasione della riunione tenutasi lo scorso febbraio, la FIBS ha reso noto la suddivisione dei diversi gruppi che formeranno il torneo.

Girone A (8 formazioni): Grizzlies Torino, Bollate, Senago, Brescia, Sala Baganza, Collecchio, Oltretorrente Parma, Red Sox Paternò

Girone B (8): Verona, Ronchi dei Legionari, Godo, Imola, Athletics Bologna, Castenaso, Modena, Fiorentina

Padule e Foggia si danno battaglia nello scorso campionato (Giorgio Moffa – Fibs.it)

Girone C (6): Jolly Roger Grosseto, Potenza Picena, Macerata, Viterbo, Nettuno Elite e Nuova Città di Nettuno.

Il girone C si presenta al via con un numero diverso di formazioni rispetto agli altri 2 raggruppamenti. L’Anzio e il Foggia, infatti, non sono riuscite a iscriversi al torneo. Di conseguenza, considerando che non è stata trovata una soluzione al problema, delle 6 squadre che prenderanno parte al gruppo, 4 si affronteranno ogni fine settimana e le altre 2, invece, saranno di riposo, giocando così meno partite rispetto alle compagine degli altri gironi.

‘’Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata dalla Federazione’’

Un problema similare per un epilogo pressoché identico: la mancanza di giocatori per fare la rosa e la conseguente rinuncia alla disputa del campionato. È questo purtroppo il tratto in comune che associa l’Anzio con il Foggia. Le 2 squadre non scenderanno in campo in questo 2017 per un motivo di ‘’forza maggiore’’ così come segna la dicitura del regolamento dell’attività agonistica a cui hanno fatto riferimento quando hanno annunciato la difficile situazione. Il loro obiettivo è quello di riuscire in futuro, tra un anno, di tornarne a farne parte. Per questo motivo hanno infatti già fatto richiesta per il congelamento del titolo sportivo per la serie A.

‘’Nel momento in cui alla riunione della società con la FIBS della scorso febbraio si è saputo del ripescaggio delle 2 squadre di Nettuno’’ afferma Mario Colaianni, presidente dell’Anzio ‘’sapevamo che difficilmente avremmo potuto allestire la rosa. L’abbiamo fatto presente durante la riunione ma a quanto pare nessuno ci ha ascoltato. Nonostante questo abbiamo provato a fare diversi accordi, senza però riuscirci. Dispiace che nessuno della Federazione abbia telefonato per sapere che cosa stava succedendo ad una società che proprio quest’anno festeggia i 48 anni di storia’’.

Anche a Foggia la situazione, come detto, è simile. ‘’Purtroppo siamo stati costretti a dover rinunciare al campionato perchè siamo senza una rosa di giocatori, poichè la maggior parte dei ragazzi del luogo hanno scelto di giocare per un altra squadra cittadina’’ dichiara il presidente Giovanni Passiante. ‘’Abbiamo tentato di ricucire il rapporto con questi atleti senza però riuscirci. Per allestire la rosa avevamo dunque fatto un accordo con l’Accademia di Nettuno per aver alcuni giocatori per questa stagione insieme a diversi superstiti e ad altri ragazzi provenienti da fuori, ma gli alti costi che ci sarebbero stati hanno fatto fare un passo indietro agli sponsor. Su internet ho avuto modo di leggere un dispiacere sincero da parte diversi utenti. Nessuno della Federazione si è però fatto sentire’’.