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Lettera dal Cinghio

Volevamo risalire alle sorgenti del Cinghio  il giorno era d’aprile ventoso e celeste

Inizia così una delle più note poesie della raccolta  Verso le sorgenti del Cinghio, di Attilio, Il Cinghio è un torrente dal percorso piuttosto breve, ma che si insinua in una terra ricca, fortunata, anche se a volte provoca sofferenze. Questo modesto corso d’acqua nasce nel territorio di Langhirano; a case Manfredelli raccoglie le acque di diversi rivi poi entra nel territorio di Felino dalle Case di Tiorre verso S. Michele.

Le sue acque si accrescono con il contributo del rio Silano, per poi andare verso Gaione, il Campus universitario e lambire Carignano e Corcagnano. Uno scaricatore, devia la sua acqua verso il Baganza: insieme, a Ponte Dattaro arrivano in città…. tra sinker e anse curve. Cosa volete di più. Parma offre tante cose, ma c’è chi preferisce, anche se non per tutto l’anno, un’aria un po’ meno piena di smog. Forse è per questo che diversi giocatori, allenatori, appassionati del batti&corri abitano lì: l’”estremo” Jaschi, Luigino, Gianguido, Simona, Davide, Roberto, Andrea, Thomas e tanti altri. Mi sono chiesto quale è il motivo; come sempre una risposta esaustiva non c’è. Ho cercato di darmene una. L’andamento di una partita di baseball, o di softball, ha un carattere torrentizio: momenti di tranquillità, si alterno a impreviste inondazioni; due strike….tre ball… HOMERUN! Certo, come nel gioco, ci sono delle norme, dei mezzi, che tentano di evitare che un piccolo corso produca inondazioni dalle gravi conseguenze come purtroppo capitato un po’ di anni fa, ma è così. Quante volte ci si è trovati di fronte, anche nella più scontata delle partite, a un drastico capovolgimento di fronte. Ad alti livelli, si dice che cinque punti sono una differenza tale da essere quasi irraggiungibile. Quasi, appunto. Quante volte abbiamo detto, o cercato di far capire a un ragazzo che forse il batti&corri non è il suo sport, e poi l’anno dopo, grazie alla sua determinazione (per noi cocciutaggine, ahimè!) ci mostra quanto siamo stati ciechi e insipienti. La macchinetta che misura le velocità dei lanci non dice quanto il lanciatore sia determinato, quanto voglia essere vincente: la velocità è una delle armi, non l’unica cosa che fa la differenza. Penso che quasi tutti voi abbiate seguito le ultime World Series, storiche sotto tanti aspetti. Se non ricordo male, in una partita in cui i Cubs subirono una sconfitta che pareva foriera di un disastro, la cosa che mi ha estremamente colpito è stata rabbia in corpo, la voglia di non arrendersi, che traspariva dal volto pieno di carica esplosiva di Anthony Rizzo, un giocatore che aveva iniziato non certamente bene la grande sfida con gli Indians. Quando si perde tre partite a una su sette, la statistica è contro di te, ma il baseball è come il Cinghio: un giorno scompare, l’altro straripa, incontenibile. Nei suoi ghirigori il nostro torrente attraversa una delle terre più fertili della Provincia, dove le culture si susseguono senza sosta. Certamente le macchine hanno diminuito la fatica degli uomini, anche il numero delle persone che lavorano in campagna è drasticamente diminuito; soprattutto è cambiato. Quanta gente, di tanti luoghi diversi, ha sostituito i nostri nonni e genitori. Come chi è venuto prima di noi, questi nuovi lavoratori delle aziende agricole hanno la pelle resa dura dalla fatica e dipinta dal sole. E troviamo i loro figli a giocare coi nostri. Il baseball è magia, poiché, qualunque sia il risultato, è frutto del lavoro di molti, al di là di ogni differenza. Abbiamo tanti dubbi e siamo assillati da tanti perché. Eppure, tante risposte le abbiamo, ce le diamo quotidianamente. Nella mia “lettera da Berlino” ho cercato di parlare di vita, di far comprendere, in qualche, modo, quanto sia bello costruire, e in una città in cui, in alcune zone, ci sono più gru che case e dove i giovani sono tanti lo si può comprendere bene. Anche noi, nella nostra piccola grande realtà, siamo in grado di farlo, anzi lo facciamo ogni giorno. Il Cinghio ce lo insegna, facendo giungere le sue acque nel Campus, accumunando tante realtà lavorative ai tanti studenti, che da tutto il mondo vengono, e che in tutto il mondo si irradiano. Questo è il Baseball, quello con la B maiuscola, tutto il resto è fuffa, seppur talvolta pericolosa. Forse mi chiederete, cosa ho bevuto questa sera, oppure se… Alla mia età neppure le droghe fanno l’effetto del profumo dell’erba appena rasta e della terra rossa dei diamanti. Vi chiederete pure perché ho parlato di baseball a Gaione; non me ne vogliate.  Ci sono nato io, fra quelle … anime pure e schiette volte al giusto di una fantastica impresa… Giuliano, 17 gennaio 2017