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Giampiero Faraone: “Bisogna ritrovare l’orgoglio di giocare per la propria città”.

Giampiero Faraone rappresenta una delle voci più autorevoli e vincenti del baseball italiano. Prima giocatore, poi allenatore, ha condotto il Nettuno alla conquista dell’Italia e dell’Europa mettendo al contempo a disposizione della nazionale azzurra tutto il proprio carisma e la propria esperienza.
Nel 2006 partecipò alla prima edizione del World Baseball Classic come assistente di Matt Galante.

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Mazzieri: “Programmazione, investimenti, lavoro e pazienza. E giocare di più”

Il contributo di autorevoli opinioni sull’eredità lasciata dal World Baseball Classic inizia con Marco Mazzieri, manager dimissionario della nazionale italiana, che analizza per noi i riflessi derivanti dall’ottimo comportamento della sua squadra nella manifestazione appena conclusa.
“Se ripenso a quanto accaduto in occasione del Classic del 2013 devo affermare che dopo un ottimo seguito mediatico e un iniziale entusiasmo si è mosso ben poco. In quell’occasione il nostro passaggio al secondo turno creò un forte impatto emotivo ma poi tutto si esaurì in poco tempo senza che il nostro movimento ne traesse un effettivo vantaggio. Anche quest’anno il riscontro è stato notevole. Se nel 2013 avevamo superato il primo turno grazie ai successi su Messico e Canada, questa volta abbiamo sfiorato l’impresa di qualificarci pur essendo stati inseriti in un girone difficilissimo: siamo stati costretti a giocare lo spareggio con il Venezuela solo a causa di un fortunato errore di piazzamento del loro lanciatore nella seconda gara del girone. Se fosse stato in posizione canonica non avrebbe potuto effettuare il tiro che ci è costato l’eliminazione a casa base del corridore che rappresentava il punto della vittoria e il conseguente passaggio al secondo turno”.

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