fbpx

Il kentuckiano

di Giuliano Masola. Nel 1955 uscì Il kentuckiano, uno dei pochi film diretti da Burt Lancaster. Col baseball non ha nulla a che fare, se non che la scena si svolge nel Bluegrass State, lo stato della fienarola, una pianta da foraggio perenne. Il Kentucky, nato ufficialmente nel 1792, ha dato i natali a grandi personalità, quali Abramo Lincoln, Jefferson Davis, primo e unico presidente degli Stati Confederati e Muhammad Alì (Cassius Clay). Ciò che conosciamo di quello stato  sono le mazze “Louisville”, fra cui la mitica “125”.  Il kentuckiano che più ci interessa, in questa occasione, è Jim Bunning, un grande lanciatore. Nato il 23 ottobre 1931 a Southgate, è scomparso i 26 maggio scorso a Forth Thomas. Nel 1955 debuttò coi Detroit Tigers e terminò la sua carriera nel 1971 coi Philadelphia Phillies. Fra le sue più alte prestazioni, spiccano la perfect game ottenuta il 21 giugno 1964 sul campo dei Mets e la no hit del 1958, quando vestiva l’uniforme dei Tigers. Oltre a ciò Bunning è stato l’unico lanciatore a vincere ameno 100 partite in entrambe e Leghe. Leggi tutto “Il kentuckiano”

Spy story

di Giuliano Masola. Una delle preoccupazioni dei coach è quella di spiare gli avversari per rubare i segnali e viceversa. Intelligence, nel mondo anglosassone, significa raccogliere informazioni, fare dello spionaggio. Il nostro non è il mondo di James Bond, ma anche in questo l’azione di intelligence è continua. Moe (Morris) Berg, da una famiglia ebraica di Harlem – nato a New York , 2 marzo 1902 da una e deceduto a Belleville il 29 maggio 1972 – è la più nota spia che il baseball abbia fornito ai servizi segreti americani. Figlio di un farmacista, estremamente intelligente e poliglotta (conosceva diverse lingue oltre il greco, il latino e il sanscrito), amava moltissimo il baseball, tanto da fargli dichiarare che avrebbe preferito essere un giocatore anziché un giudice della corte suprema. Leggi tutto “Spy story”

Barriere

di Giuliano Masola. L’altra sera ho guardato 42, un film del 2013 di Brian Haldegand. Il titolo, rappresentato da un numero, dice tutto ai più. Per chi non lo so il numero 42 era quello della casacca di Jackie Robinson. La sua storia è conosciuta, in generale; in grande sintesi con il contratto fattogli firmare da Branch Rickey, presidente dei Brooklyn Dodgers, la barriera del colore salta. Forse 42 è il miglior film sulla vicenda di Robinson, poiché il regista riesce a evidenziare quante siano state le difficoltà di far accettare un fatto “scandaloso”.  Leggi tutto “Barriere”

Pesi e misure

 di Giuliano Masola. Il Baseball è molto più conosciuto e al centro dell’attenzione di quanto si può supporre, anche nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda i media. In tante occasioni furti con scasso e minacce sono compiuti con mazze da baseball. Pochi giorni fa pare che un giovane sfortunato migrante sia stato ucciso da uno scafista, poiché non intendeva dargli il suo cappellino da baseball. Ieri, sfortunatamente, un dodicenne è stato colpito da una palla da baseball e prontamente è stato portato all’ospedale. Tutte cose che certamente non aiutano, che però la dicono lunga su un certo atteggiamento, a mio parere, “pericolosamente facilone” di chi scrive, parla, pubblica, trasmette. Leggi tutto “Pesi e misure”

Scarpe slacciate?

Scritta appena ieri… uno spunto per riflettere.

 di Giuliano Masola. Chi mi conosce sa che preferisco il gioco giocato ai tempi morti. Qualcuno si lamenta anche un po’ di questo mio atteggiamento, specialmente in campo, ma non credo riuscirò a cambiare. Una delle cose che mi danno più fastidio sono le interruzioni di gioco chieste da giocatori e allenatori a causa delle scarpe slacciate: non succede solo coi ragazzi. A certi livelli un po’ più alti, i lacci sciolti rappresentano la scusa per dar respiro al giocatore, o alla squadra, dopo qualche azione non brillantissima, oppure per rompere il tempo ai lanciatori. Per chi arbitra, non è difficile rendersene conto: finché ciò sta in certi limiti, fa parte del gioco. Leggi tutto “Scarpe slacciate?”