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Italia Softball: le convocate per gli impegni della Nazionale in Australia

Con il 2018 ormai ai saluti, in casa Italia Softball è tempo di pensare ai primi impegni ufficiali del nuovo anno che daranno il via ad un 2019 molto intenso dove le ragazze di Enrico Obletter tenteranno il doppio assalto al titolo europeo e al pass per Tokyo 2020. Come già nel 2018, le azzurre inizieranno il loro percorso dalla ‘Terra dei Canguri’ dove però raddoppieranno i propri impegni rispetto allo scorso gennaio. Oltre alla Asia Pacific Cup (31 gennaio-3 febbraio), le azzurre prenderanno parte alla Summer Slam Competition (4-6 febbario).

La vera novità è la Summer Slam Competition, un evento che presenterà una versione più compatta e ridotta delle consuete partite di softball, lanciata e voluta dalla Federazione Australiana e per la quale è prevista la copertura televisiva integrale con la messa in onda in prima serata su tutto il territorio australiano. Una versione del softball mirata a dare sempre più peso al divertimento e al coinvolgimento del pubblico presente e di quello davanti agli schermi della tv riducendo i tempi ‘morti’ e velocizzando il gioco in favore dello spettacolo.

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Un diamante chiamato Bennu

 

di Giuliano Masola. Che nome strano!, direte, forse francese (“bien nu”: completamente nudo, spoglio); niente di tutto questo. Per trovare una soluzione, dovremo fare un lungo percorso, un lungo viaggio fra le stelle. La sonda spaziale OSIRIS-Rex della NASA in questi giorni ha raggiunto il suo obiettivo, un asteroide a circa due miliardi di chilometri e, a fine anno, ne farà una prima perlustrazione, avvicinandosi fino a 19 chilometri dalla superficie. Dopo una serie di avvicinamenti successivi, estrarrà dal sua terreno roccioso sessanta grammi di materiale che, nel 2023, saranno fatti cadere nel deserto dell’Arizona, prima dell’invio a Houston, nel Texas per le analisi scientifiche. Data la composizione dell’asteroide, si ritiene di poter ricavare utili informazioni da quanto potrà essere recuperato, con l’obiettivo, nel futuro, di usare corpi celesti di questo tipo come miniere. Per quanto nudo e spogio, sotto la sua superficie ci possono essere importanti risorse. Si tratta di una grande sfida. Leggi tutto “Un diamante chiamato Bennu”

Regole: bizzarrie in evoluzione

 

di Giuliano Masola. In questi mesi, in cui per lo più si sta alla finestra aspettando la Primavera, ci si aggrappa un po’ a tutto. Così si sfogliano vecchi libri e carte e si è presi dal tentativo, per me sempre fonte di problemi, di rimettere un po’ le cose in ordine. La mente così vaga e divaga, senza un obiettivo preciso. Il baseball è il risultato di tanti giochi per questo le regole hanno seguito un percorso evolutivo none sempre lineare. Il Massacchussets Game, gioco particolarmente diffuso nel New England, a metà Ottocento, si svolgeva fra quattro basi, a circa 18 metri l’una dall’altra, ma il box battuta per lo “striker” era a posto a metà fra la prime e casa base. Il lanciatore (“thrower”) spediva la palla da sotto, da una distanza di circa nove metri. Vinceva chi faceva 21 punti. La prima sostanziale svolta si ebbe con le New York Game Knickerbrokers Rules, destinate a essere vincenti, formalizzate negli stessi anni. Il campo assumeva i connotati attuali, con le basi distanziate a circa 27 metri; zona di battuta e casabase venivano a coincidere. Il lanciatore spediva la palla sempre da sotto, da una distanza di circa 14 metri, posizionandosi, a suo piacimento, lungo una linea di tre metri mezzo. In questa sede non possiamo esaminare l’evoluzione di ogni singola regola, per cui restiamo su quelle  che oggi possono apparire bizzarre. Dal 1867 al 1887, era il battitore a dire al lanciatore dove indirizzare la palla, alta (fra la cintura e le spalle) o bassa (fra le cintura e le ginocchia): immaginate Mike Trout che dice David Price esattamente dove lanciare.

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BASEBALL. IL RAVENNA INGAGGIA ALESSANDRO FONTANOT IL MANAGER UNDER 12 CAMPIONE D’ITALIA.

E’ un vero colpo di baseball mercato quello messo a segno dal Cral E. Mattei Ravenna Baseball che ha potenziato il  coaching staff  con l’arrivo del Manager Campione d’Italia Alessandro Fontanot.

Friulano DOC, Fontanot è nato nel settembre del 1948, allena da 44 anni il mondo delle giovanili ed è specializzato nella guida manageriale dei gruppi under 12: incarico che andrà a ricoprire anche nel Ravenna Baseball.

“Il suo compito non sarà solo quello di allevare giocatori – commenta Amaducci responsabile di sezione del Cral Mattei Baseball – Fontanot svolgerà soprattutto un ruolo manageriale che lo porterà a creare gruppi sia in campo che fuori con particolare attenzione alla formazione dei dirigenti e dei coach delle nostre squadre under 12. Con l’arrivo di Sandro il nostro staff tecnico può dirsi completo e molto competente in quanto va aggiungere qualità ad un folto gruppo di tecnici che ha al proprio interno elementi dal curriculum importante come Focaracci, Lamanuzzi, Tulli e Casadei

GLI IMPORTANTI NUMERI DEL CRAL MATTEI RAVENNA BASEBALL. Il Ravenna Baseball conta oggi oltre 130 atleti divisi in cinque macro gruppi: 1. PREBASEBALL (22 atleti); 2. PRINCIPIANTI E UNDER 12 (40 atleti); 3. UNDER 14 e UNDER 15 (35 atleti); 4. UNDER 18 e SENIOR (20 atleti); 5. AMATORIALE (15 atleti).

Gli allenatori a disposizione della compagine ravennate sono 20: 2 preparatori atletici interni (uno per i più piccoli ed uno per i più grandi); 6 manager; 10 coach e 2 aiuto coach. Sempre in tema di specializzazione atletica e tecnica vanno ricordate la due proficue collaborazioni con la Palestra Euritmica di Ravenna e con le società vicine del B.C. Godo e del Forlì Softball.

Infine i dieci dirigenti vanno a completare la macchina organizzativa ravennate che per il 2019 schiererà in campo undici squadre.

IL PERSONAGGIO. La carriera di Fontanot è costellata di incarichi importanti ma la soddisfazione più grande è arrivata pochi mesi fa (settembre 2018) quando con la squadra under 12 dello Staranzano è riuscito a vincere il campionato italiano di categoria.

Dopo una breve carriera da giocatore, Fontanot diventa allenatore all’età di 25 anni e dall’inizio degli anni ’70 fino al 1999 allena le giovanili di Ronchi dei Legionari per poi trasferirsi una decina d’anni a Buttrio. All’inizio del 2009 decide di cambiare ancora per esportare il proprio progetto di crescita delle giovanili a Cervignano dove ottiene ottimi risultati sia di squadra che individuali. Dopo aver lasciato in dote una florida attività, nel 2014 decide di accettare la proposta degli Staranzano Ducks dove rimane per cinque anni conclusi con la vittoria dello scudetto under 12.

Oltre alle squadre di club, Sandro è stato manager per molti anni della Rappresentativa Friuil Venezia Giulia (sia little league che junior league) ed è stato il Pitching Coach della nazionale italiana under 12 per i mondiali del 2001.

Non solo campo ma anche alcuni incarichi “dietro la scrivania”: Sandro, infatti, per dieci anni è stato coordinatore degli allenatori del Friuli Venezia Giulia ed è anche formatore FIBS per gli aspiranti tecnici.

Dall’album del Sessantotto

di Giulano Masola. Molti anni che finiscono in otto hanno rappresentato momenti di cambiamento. Dopo l’anno delle grandi rivolte europee del 1848, il Sessantotto rappresenta un momento epocale, almeno dell’immaginario collettivo, e oggi se ne discute, anche se un po’ stancamente, visto che molti dei giovani che diedero vita a quello scossone rivoluzionario ora sono nonni. Il Sessantotto ha rappresentato, per quanto ci riguarda, un momento di crescita con l’espansione del nostro baseball quasi a macchia d’olio: ogni quartiere di Parma tendeva ad avere una squadra, magari legata all’attività parrocchiale. Leggi tutto “Dall’album del Sessantotto”