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Analisi attuale stato del softball

Analisi attuale stato del softball

Francesco Zucconi. Ad oltre un anno dalla mia elezione a Presidente del Comitato Regionale dell’Emilia Romagna è opportuno fissare un incontro avente ad oggetto l’analisi dell’attuale situazione del softball regionale. E’ necessario valutare i problemi esistenti e, laddove possibile, fornire risposte nell’ambito di una programmazione che coinvolga il biennio 2019/2020 al fine di aumentare il numero delle praticanti ed il livello di gioco. Ciò anche in previsione dell’introduzione, a decorrere dal 2019, delle nuove fasce di età (under 12, under 15 ed under 18) che la FIBS delibererà a breve, così adeguandosi alle modifiche che saranno introdotte dal 2020 in tutte le manifestazioni ed eventi internazionali. E’ necessario che tutte le società, pur nelle difficoltà in cui si trovano, facciano uno sforzo per aumentare il numero delle proprie atlete, per migliorare il loro livello di gioco e per consentire la disputa di un numero maggiore di partite. E’ pertanto opportuno che tutti inizino da subito a programmare le stagioni agonistiche 2019 e 2020, al fine di trovarsi pronti per febbraio 2019 e partecipare al comune programma di sviluppo. Il tempo c’è e non possiamo farci trovare impreparati tra 10 mesi !. Problema n. 1: nel softball vi è un esiguo numero di praticanti e ciò comporta un modesto numero di squadre iscritte ai campionati. Le proposte potrebbero essere: a) promuovere il softball nelle scuole materne ed elementari; b) promuovere e partecipare a camp estivi competitivi, formativi e divertenti; c) organizzare giornate dedicate dalle società (open day) alla pratica del softball. Problema n. 2: i tecnici. Rivestono un ruolo fondamentale nelle categorie giovanili e, spesso per mancanza di tempo a disposizione, non hanno la possibilità di aggiornarsi. La proposta potrebbe essere: a) in collaborazione con il CNT, debbono essere tenuti corsi di formazione obbligatoria in cui vengano approfondite anche le tematiche di carattere pedagogico; b) riducendo i budget delle squadre di categoria superiore, le società potrebbero destinare ai tecnici delle squadre giovanili un contributo spese come riconoscimento del lavoro svolto e come incentivo all’attività. Problema n. 3: le famiglie. Rappresentano una grande risorsa ma debbono essere correttamente coinvolte. Le proposte potrebbero essere: a) dialogo tra società e famiglia per sensibilizzare quest’ultima alla presenza estiva dell’atleta; b) consapevolezza dei genitori che lo sport giocato dalla figlia rappresenta un sacrificio da condividere tra famiglia e società; c) trasparenza e comunicazione sulle date e sugli impegni estivi; d) pianificazione con le famiglie dei loro periodi di ferie. Problema n. 4: si gioca troppo poco. E’ necessario, al fine di elevare il livello di gioco, che le atlete disputino un numero maggiore di partite e, soprattutto, di qualità. Se cominceremo ad affrontare da subito (e seriamente) i sopra citati problemi, a febbraio del prossimo anno saremo in grado di adottare soluzioni tecniche e di redigere calendari di migliore qualità rispetto a quelli degli ultimi anni (soprattutto di quello di quest’anno !) perché avrete lavorato tanto e bene, prima sul campo e poi in palestra. Se, diversamente, qualche società non sarà stata in grado di “svolgere accuratamente i compiti a casa”, verranno adottate (in tempo !) soluzioni che consentano a chi ha proficuamente lavorato di disputare più incontri e di maggiore qualità e, contemporaneamente, di “sopravvivere” a chi ancora non è pronto. Vi aspetto per conoscere le Vostre disamine e le Vostre proposte sabato 28 aprile alle 15.30 presso la sede regionale. A tale incontro, ne seguirà sicuramente un altro a fine stagione per programmare, in via definitiva, le linee guida delle stagioni 2019 e 2020.

Francesco Zucconi