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Proposte la prossima stagione

di Giuliano Masola. I campionati sono conclusi ed è il momento di pensare alla prossima stagione, soprattutto per le categorie giovanili, tenendo conto dell’esperienza di questa e non solo. Fra i temi che ogni anno si affrontano ci sono le modalità con le quali devono svolgersi le partite nelle varie categorie, tenuto conto delle realtà locali: il Regolamento di Attività Agonistica. Non si trovano mai regole che accontentino tutti; ciò che a un manager o a una società va bene un anno, può non andare più bene quella successivo: dipende dalla presunta competitività delle varie formazioni e/o dal numero di giocatori a disposizione. Avendo avuto esperienza anche come manager in passato, credo di rendermene abbastanza conto: ritengo però che occorra considerare la situazione complessiva. Spesso assistiamo a partite interminabili, che non aiutano certo a rendere appetibile il nostro sport, specialmente a coloro che si trovano ad assistere a una partita per la prima volta, specialmente nelle categorie giovanili. Punteggi tipo 24 a 24 sospese per pioggia o oscurità dopo oltre tre-quattro ore di gioco o anche più – cosa non rara – non sono certo un gran biglietto da visita; soprattutto diventa difficile capire a chi e cosa servono. Ci sono altre situazioni che, a mio parere, giungono al limite della presa in giro. Un classico caso, sempre a livello giovanile, è il sesto inning; quando, in forza del limite di punti, a partita già vinta, si fanno giocare i “panchinari” e, per riuscirci, si tengono fermi i corridori sulle basi, quando potrebbero benissimo segnare il punto che chiude la partita, e cose simili. Mentre può essere comprensibile la necessità di far giocare chi ha poche occasioni per farlo, occorre tener conto che ci sono altre persone cui tenere conto: dagli spettatori alle squadre che devono giocare immediatamente dopo, magari in trasferta, all’arbitro, agli addetti alla manutenzione. Se poi la partita successiva non si riesce a concludere per oscurità o pioggia, pazienza! (tradotto: “chi se ne…”). Normalmente si dice che il baseball si impara giocando: certamente c’è molta verità in questo; occorrono però requisiti minimi per giocare un campionato. Tutti gli allenatori vorrebbero avere una squadra pronta già alla prima partita: sappiamo bene che non è così, ma almeno una base del gioco occorre averla. Forse, è bene tener presente che una insufficiente preparazione comporta rischi fisici: nessuno si diverte a chiamare la “pubblica” in caso di incidenti. Tenuto conto di quanto sopra e della personale esperienza, ho pensato ad alcune proposte, tenuto conto che ci sono categorie in cui non è previsto il passaggio a fasi successive al campionato provinciale o interprovinciale e le altre.

BASEBALL

PUNTI per inning: 4 dai RAGAZZI ai CADETTI (U10-U15). UN PUNTO IN PIÙ NELL’INNING viene assegnato in caso di FUORICAMPO CON PALLA CHE ESCE IN VOLO DALLO STESSO (ovviamente il campo deve avere le dimensioni minime per ogni categoria). Un inning, può terminare con 5 punti, anziché 4.

DURATA Categorie U 10-U 18; tempo: DUE ORE

U 10: 5 inning

U 12-U 14: 6 inning

U 15: 7 inning

U 10 e U 12, U 14 che non prevedano il passaggio a successive fasi regionali o nazionali: possibilità di PAREGGIO.

U 18:  7 inning o DUE ore,  SENZA LIMITE di PUNTI per inning.

SOFTBALL

RAGAZZE: ELIMINAZIONE per strike-out col TERZO STRIKE NON PRESO (come per i Ragazzi BB).

CADETTE: 6 inning, o DUE ore.

NORME ANTINFORTUNISTICHE per RAGAZZI/E, ALLIEVI (U14) e CADETTI/E (U 15)

1) NON attraversare il piatto mentre ci si reca alla battuta

2) Il BATTITORE, che non ha effettuato la battuta, deve togliersi dal box quando ci sono  Corridori sulle basi, allontanandosi dalla linea di foul verso la panchina di sinistra, se il battitore è destro; al contrario, se è mancino.

Sarebbe utili e interessante conoscere il parere di tutti. Scriveteci sul blog. Giuliano Masola, 23 ottobre 2017